Il film intreccia la partitura di Jean- Philippe Rameau con una singolare selezione di testi casanoviani tratti dalla traduzione in italiano del libretto di Cahusac che il celebre veneziano fece nel 1752 e con frammenti di memorie tratte dagli ultimi suoi scritti letti da Galatea Ranzi. Quella che ne esce è una figura, lontana dallo stereotipo del seduttore, restituita all'epoca dei Lumi che Casanova ha pienamente interpretato.